"C'è chi crede in dio o nel denaro. Io credo nel cinema, nel suo potere. L'ho scoperto da ragazzino, mi ha aiutato a fuggire da una realtà in cui ero infelice. È una delle forme d'arte più alte che l'uomo ha concepito. Credo nel suo futuro."
(John Carpenter)

mercoledì 14 agosto 2013

Monsters University

Monsters University

Il giovane Mike Wazowski ha un sogno: diventare il più grande Spaventatore di tutti i tempi! Per questo si iscrive alla Monsters University, dove lavora duro per superare l'esame di fine trimestre: il suo aspetto buffo e poco inquietante, però, sembra remare contro. Ancora più grave è la conoscenza di James P. “Sully” Sullivan, rampollo di una grande stirpe di Spaventatori, che sembra dotato di un talento naturale per il mestiere, ma a causa della sua svogliatezza finisce per essere espulso dal corso, insieme allo stesso Mike. Di fronte alla prospettiva di una vita in seconda fila, Mike decide comunque di giocare il tutto per tutto partecipando alle Spaventiadi, la competizione studentesca per campioni dello spavento. Se infatti riuscirà a vincere potrà essere riammesso al corso di studi. La strada però è tutta in salita: nella sua squadra c'è infatti ancora Sully, ma soprattutto i membri della confraternita Uzma K, bravi e volenterosi, ma assolutamente incapaci di spaventare...


L'impresa era di quelle capaci di far tremare i polsi a chiunque: dare un sequel (o, nel caso specifico, un prequel) a Monsters & Co., ovvero il capolavoro assoluto della Pixar e uno dei più grandi film dell'ultimo ventennio, rappresentava infatti una sfida talmente impervia da far maturare come minimo enormi pregiudizi. Eppure la Pixar ce l'ha fatta e, dimostrando ancora una volta la sua capacità di raccogliere le sfide e affrontarle in senso costruttivo, ha affidato il nuovo film a uno staff diverso dal precedente, con in testa il regista Dan Scanlon, ex storyboard artist e story editor, qui al suo debutto ufficiale sulla sedia del director per un lungometraggio.

Con il senno di poi possiamo tranquillamente affermare che la Pixar ha compiuto non solo la mossa migliore, ma anche la più intelligente per il percorso creativo già intrapreso da un po' di tempo a questa parte: tanto infatti il primo Monsters & Co. ossequiava l'idea del gruppo allargato e omogeneo su cui concentrare l'attenzione (una costante delle prime produzioni della casa), tanto qui si guarda a dinamiche concentrate su pochi soggetti, all'interno di uno spazio che ormai si riconosce come proprio. Come a dire: se, inizialmente, ciò che interessava era creare un mondo, ora ci si concentra su piccole porzioni dello stesso, dove spicca sostanzialmente un personaggio principale.

Ecco dunque che Monsters University, pur allargando la mitologia di Mostropoli e attingendo dalle dinamiche del film scolastico (con qualche debito dalla Hogwarts di Harry Potter), è sostanzialmente la storia di un solo mostro, il simpatico Mike Wazowski, qui assurto dal ruolo di spalla a quello di protagonista vero e proprio. Cambiano pertanto anche le dinamiche e le relazioni che legano lo stesso Mike ai comprimari e al suo mondo, e il personaggio smette di essere soltanto il petulante e irresistibile gag-maker del film originale, ma diventa anzi una figura problematica e sfaccettata, di cui vengono messi in luce non solo i limiti (in quanto ex “spalla” e dunque figura pensata per essere di secondo piano), ma anche le enormi capacità di serio lavoratore e autentico motore (e motivatore) delle azioni di tutto il suo gruppo. Allo stesso modo, l'amico Sulley è qui ricondotto al ruolo di comprimario in apparenza di successo, ma in realtà pure insicuro e schiacciato dal peso delle aspettative legate alla sua discendenza.

Ecco quindi che Monsters University diventa un magnifico saggio sulla distanza che sussiste tra l'apparenza e la sostanza, giocata non soltanto sui ruoli in cui i personaggi sono iscritti loro malgrado e da cui devono invece affrancarsi con il duro lavoro e con l'esaltazione delle proprie capacità; ma anche sulle aspettative dello spettatore, che già conosce quel mondo e crede di poterne anticipare gli eventi, salvo poi essere spiazzato da scelte del tutto originali, che, insieme al formidabiel ritmo e a tante irresistibili gag, decretano la forza del film. Per restare al paragone citato con la saga di Harry Potter, è come se l'universo di Hogwarts fosse inquadrato dal punto di vita di Ron o dei personaggi minori, capovolgendo totalmente la predestinazione del più celebre protagonista eponimo.

Naturalmente il tutto si iscrive comunque in un sistema di valori che è sì quello tradizionale della scuderia Disney/Pixar (l'amicizia, la solidarietà, il fare gruppo di fronte al pericolo, il valorizzare se stessi perché nessuno resti indietro), ma anche in una filosofia che è coerente con quanto visto nel primo capitolo: se lì infatti si mettevano a nudo i meccanismi della competizione sfrenata, anche in questo caso si sbertuccia la logica del risultato a tutti i costi quando è disgiunta da una crescita interiore, tale da rendere ogni mostro una creatura migliore.

Ecco dunque che la vicenda è sì costruita come un continuo percorso che Mike deve affrontare per conseguire il risultato a cui ambisce, ma anche come un'eterna “gavetta” attraverso la quale il nostro eroe riuscirà a conquistare alla fine proprio il posto che aveva sempre sognato, suggellando in questo modo il legame con la posizione che ormai conosciamo dal primo film. E questo avverrà contestualmente alla crescita della sua consapevolezza, in grado di evidenziare come sia possibile vincere ogni sfida. Che poi è esattamente quello cui la stessa Pixar ci mette di fronte, offrendoci questo intelligente prequel di un capolavoro di successo.

Una piccola nota a margine, infine, anche per l'ennesimo, splendido gioiello in formato cortometraggio, L'ombrello blu, di Saschka Unseld, perfetta sintesi di poesia in stile Paperman, nello scenario tentacolare e piovoso di una metropoli: ancora un esempio perfetto di distanza tra l'apparenza delle cose e la loro (im)possibile sostanza!


Monsters University
(id.)
Regia: Dan Scanlon
Sceneggiatura: Dan Scanlon, Daniel Gerson, Robert L. Baird
Origine: Usa, 2013
Durata: 104'

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