Torino 30+6
Con la pioggia che
continua a flagellare le strade, chiudersi al caldo nel cinema è decisamente la soluzione migliore, una sorta di grosso incentivo a
non badare all'inevitabile stanchezza, dopo sei giorni di intense
visioni. La nuova giornata del Torino Film Festival è stata all'insegna delle
sperimentazioni e per questo ha visto in prima fila le proposte dalla
sezione Onde, l'angolo dedicato alle opere
di ricerca, curato da Massimo Causo con la collaborazione di Roberto
Manassero.
La prima cartuccia
sparata in apertura di giornata è il bel film francese Les
gouffres (ovvero “Le voragini”), scritto e diretto da Antoine
Barraud, nel quale è possibile ritrovare subito quegli smarrimenti e
quelle “fughe e discese” evocate dai selezionatori nelle note di
introduzione alla sezione. Protagonista è infatti una donna che, in
una non meglio precisata zona del Sudamerica, attende il ritorno del
marito, apparentemente disperso dopo essersi recato a esplorare delle
voragini scoperte di recente. Lo smarrimento diventa tanto sensoriale
quanto panico ed elementale (tanto da far azzardare paragoni con il
cinema del primo Peter Weir): il viaggio della donna nelle voragini
del titolo è quindi sia reale che metaforico, e dona al film la
caratura di horror metafisico, tutto giocato sull'asprezza degli
ambienti, i corpi degli indigeni che sembrano abitare le cavità e un
uso espressivo delle sfocature che restituiscono lo sfasamento
percettivo dell'esperienza. Al film (di soli 65 minuti) è accostato
il bel corto portoghese Os vivos tambem choram (“Anche i
vivi piangono”), in cui un portuale di Lisbona sogna di fuggire in
Svezia. Ci riuscirà? Anche in questo caso il viaggio si carica di
slanci onirici, che ci restituiscono un bell'esempio di cinema libero
e vitale. Una piccola folgorazione.
Restiamo sempre in
Portogallo e facciamo un salto alla proiezione serale, che ha visto
(sempre nell'ambito di Onde) protagonista Miguel Gomes, omaggiato da
una personale, inaugurata da Tabu, suo ultimo lungometraggio
già presentato a Berlino. Una sperimentazione sui codici espressivi
del muto (immagine in bianco e nero, formato 4/3, dialoghi spesso sostituiti dalla sola voce narrante) per una storia
densa e in bilico fra passato e presente. La struttura narrativa è
infatti scissa in due storie ben distinte, che solo a un certo punto
si capiranno essere collegate, e formano una tenera storia d'amore
raccontata con i codici dell'avventura e financo del feulleiton. Ne
viene fuori un film mosaico, composito pur nella sua apparente
compostezza, e per questo molto interessante.
Cambiando completamente
sezione, continuiamo però il viaggio nei film che rielaborano
l'estetica del cinema muto con Blancanieves, fra le pellicole
più apprezzate di questa edizione (la sezione è Festa Mobile,
mentre il regista è Pablo Berger). Come si può intuire dal titolo,
è la favola di Biancaneve, riveduta e corretta in salsa spagnola,
tanto che stavolta il padre della fanciulla è un torero, così come
i nani... e infine anche la stessa Biancaneve sfiderà il toro
nell'arena per riannodare i fili di una vita messa in crisi dalla
perfida matrigna - una strepitosa e magnetica Maribel Verdù che
cattura fin dal nome: Encarna! Come lo stesso regista ha dichiarato,
il progetto è di lunga data, ma si è potuto metterlo in piedi solo
dopo il successo di The Artist, con cui presenta delle
analogie. Ancor più dopo averlo visto in sequenza rispetto al
rigoroso Tabù emerge infatti una certa tendenza alla
“carineria” e all'esercizio di stile abbastanza fine a se stesso.
Ad ogni modo, considerando la filiazione fiabesca, si può anche
soprassedere rispetto a queste perplessità e constatare come la
storia si segua comunque con piacere grazie a un ritmo brioso e a una
messinscena elegante e priva di flessioni.
In questo percorso non
cronologico, si arriva in fondo con le due pellicole dell'immancabile
sezione Rapporto Confidenziale, dedicata a ossessioni e fobie. Nel
primo caso abbiamo Smashed, di James Ponsoldt, che racconta il
dramma dell'alcolismo. La prospettiva però presenta una novità: il
punto non è mostrare (come al solito) il decadimento fisico
dell'attrice di turno - nel caso specifico Mary Elizabeth Winstead,
finalmente in un ruolo decente dopo tanti film inutili; al contrario,
il punto sta nel mostrare la ricaduta della scelta di smettere di
bere sull'ambiente circostante, sugli amici e i genitori che non
capiscono e, paradossalmente, remano contro. In virtù di questa
scelta il film si dimostra soprattutto la storia di una scoperta del
proprio microcosmo e della propria identità dopo anni di “sballo”
e di vita inerziale: va aggiunto, però, che l'impianto segue in
maniera abbastanza puntuale i canoni del film “indie” americano,
in un continuo andirivieni di ironia e serietà, personaggi tipizzati
e una certa verbosità. Da vedere sapendo a cosa si va incontro.
Sul versante delle fobie
invece c'è un'altra piccola folgorazione del festival,
l'anglo-irlandese Citadel, di Ciaran Foy, in cui il giovane
Tommy è perseguitato da misteriose figure che, dopo avergli ucciso
la moglie, ora attentano alla vita della figlioletta. Sono esseri
attratti dalla paura e per affrontarli Tommy dovrà imparare a
convivere con il terrore che ormai connota la sua vita. Ad aiutarlo
(forse) ci saranno un prete dai modi spicci e un bambino cieco. Al di
là della “mitologia” che il racconto mette in piedi (e che
presenta alcune incongruenze), il film ritrae molto bene il senso di
annichilimento del protagonista e, nella parte finale, crea
un'atmosfera da incubo carica di grande tensione, nonostante le
evidenti ristrettezze del budget. Speriamo in una distribuzione
italiana!
Os vivos tambem choram - trailer
Tabu - trailer
Blancanieves - teaser trailer
Smashed - trailer
Citadel - trailer
Os vivos tambem choram - trailer
Tabu - trailer
Blancanieves - teaser trailer
Smashed - trailer
Citadel - trailer
1 commento:
Smashed mi ispira alquanto, Mary Elisabeth Winestead mi piace molto, sia esteticamente che come attrice, l'ho apprezzata molto come eroina nel prequel de La cosa e l'ho trovata azzeccata anche nell'horror/fantasy La leggenda del cacciatore di vampiri.
Sono proprio curioso di vederla in un film diciamo "serio" e non di puro svago, ho visionato alcune scene di Smashed da youtube, dove appunto sono state messe alcune clip e la sua performance sembra davvero ottima. Speriamo che esca in italia, magari anche solo home video, ma che almeno lo si possa visionare
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