Lecce 2011
La prima novità è il posto. Ferma restando la cornice leccese, il Festival del Cinema Europeo 2011 cambia la sua “location”, abbandonando la storica multisala Santalucia in favore del più centrale Cinema Massimo. Sarà interessante notare come questo influirà sull'atmosfera del festival e sulle sensazioni da sempre evocate dai corridoi invasi dai “serpentoni” di spettatori (diversamente dal Santalucia, infatti, il Massimo si sviluppa soprattutto in altezza, essendo le sale dislocate fra più piani con varie rampe di scale).
Ciò premesso l'edizione numero XII inizia oggi (mentre scrivo sono già in corso le prime proiezioni) e sembra sulla carta meno afflitta dall'ossessione divistica dei festival contemporanei. Certo, c'è l'omaggio a Toni Servillo, ma, ad esempio, le Giornate degli Attori si riducono a un solo appuntamento dedicato a Riccardo Scamarcio, mentre la retrospettiva internazionale si concentra non su un regista, ma su un produttore come Paolo Branco, e la mini italiana è dedicata a Emidio Greco, connotandosi subito come uno spazio di nicchia.
Edizione minore insomma? Non credo, quantomeno non se questo servirà a ridare centralità ai film e a rendere il tutto meno bulimico (pur senza dimenticare una serie notevole di iniziative collaterali in grado di rendere il tutto vario e interessante). E se è possibile già scommettere su questo aspetto scorrendo il catalogo dove troviamo la proiezione del Gattopardo di Visconti in versione restaurata, oltre a classici di Martone, Wenders, Techiné, Monteiro, De Oliveira, Ruiz, lo sguardo è puntato soprattutto sul Concorso internazionale lungometraggi, da sempre lo spazio migliore del festival.
Una sezione che, dopo la lieve flessione fatta registrare l'anno scorso con scelte che erano apparse meno meditate del solito, quest'anno si spera ritrovi la forza propulsiva degli esordi. Come sempre appuntamento in sala (da oggi fino a sabato 16 aprile) per folgorazioni, scoperte e conferme.
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