"C'è chi crede in dio o nel denaro. Io credo nel cinema, nel suo potere. L'ho scoperto da ragazzino, mi ha aiutato a fuggire da una realtà in cui ero infelice. È una delle forme d'arte più alte che l'uomo ha concepito. Credo nel suo futuro."
(John Carpenter)

lunedì 27 luglio 2009

Indiana Jones e il segreto della legione fantasma

Indiana Jones e il segreto della legione fantasma

Italia 1934: Indiana Jones è in cerca di prove che possano confermare una ipotesi rivoluzionaria: moltissimi anni prima di Cristoforo Colombo i romani sarebbero arrivati nelle Americhe del Sud dove avrebbero anche edificato un tempio! Dopo aver esplorato la tomba del monaco Clemenzio ed essere sfuggito ai nazisti, interessati alle possibili implicazioni della scoperta, Indiana Jones prosegue la sua avventura in Messico, dove l’enigma troverà la sua conclusione.

Dedicare un fan-film a Indiana Jones è un’impresa difficile, forse anche più che riprodurre un qualsiasi episodio di altre celebri saghe cinematografiche: non solo perché il format è ormai esausto al punto che nemmeno i suoi creatori sembrano riuscire a rinnovarlo, ma soprattutto perché, in sé, l’essenza di Indiana Jones non si racchiude soltanto in una iconografia precisa, in un personaggio o in un tema, ma in uno stile. Raccontare le avventure del celebre archeologo, cioè, non significa soltanto mettere in scena un’avventura – impresa di per sé possibile, sebbene serva talento - ma anche fare i conti con il modo da sempre utilizzato per farlo, ovvero attraverso la regia di Steven Spielberg.

Fra le poche saghe a essere stare sviluppate da un unico regista, Indiana Jones è oggi inscindibile tanto dal volto iconico di Harrison Ford, insomma, quanto dallo stile impresso da Spielberg a quelle avventure, fatto di movimenti di macchina avvolgenti e ariosi, passaggi repentini dal campo lungo al primissimo piano, in un continuo gioco di sovrapposizioni, avvicinamenti, rivelazioni all’occhio di una macchina da presa che riverbera se stessa come artificio illusionistico: è questo a rendere la trilogia originale così ammaliante nella sua capacità di restare in bilico fra l’ingenuità retrò dell’idea e la messinscena di stampo più moderno e spettacolare, per quanto mediata da una fattura molto concreta, quasi artigianale, capace per questo di catturare l’attenzione del pubblico anni Ottanta (e va da sé che è lo stesso motivo per cui il quarto capitolo, così eccessivamente intriso di effetti digitali, non funziona).

Indiana Jones e il segreto della legione fantasma rivendica il primato di essere il primo fan-film italiano sul personaggio: non può vantare la ricchezza di altri progetti similari e non è esente da difetti, ma riesce a risultare interessante poiché dimostra di aver capito molto bene questo dettaglio. La regia di Luca Baggiarini (anche interprete nel ruolo di Indiana Jones) e Emanuele Contadini tenta quindi di riprodurre alcune tipiche scelte stilistiche spielberghiane, a iniziare dal logo che si trasfigura nel rosone di una chiesa esattamente come avviene solitamente con il monte della Paramount, per proseguire con l’uso delle musiche di John Williams. Il gioco di emulazione risulta tanto più divertente quanto è capace di adeguarsi a una realtà inevitabilmente percepibile come nuova: il film è infatti girato per la gran parte in esterni italiani e un accurato lavoro di scelta delle location gli permette di vantare un look omogeneo alla quadrilogia cinematografica, ma allo stesso tempo originale.

Essendo il format ovviamente basato sulla “non localizzazione” del concept (le avventure si svolgono sempre in luoghi differenti e non sono riconducibili a un unico posto iconico) la miscela si dimostra possibile e così Indiana Jones e il segreto della legione fantasma procede divertendo con le citazioni e affascinando con la bellezza dei luoghi (situati nelle Marche e in particolare nella provincia di Pesaro) che riescono a stagliarsi come co-protagonisti in una dinamica tanto gustosa quanto efficace. Ovviamente non mancano gli effetti speciali che, complici un semplice ma funzionale compositing digitale, riescono a “migliorare” ciò che l’architettura urbana già offre, rendendo i set ancora più credibili.

Questi aspetti comunque non celano alcuni difetti, relativi in primo luogo alla recitazione (tasto dolente di molta produzione indipendente italiana), all’anacronismo di alcuni dettagli, ma soprattutto al fatto che costruire un’avventura attraverso un continuo inanellarsi di citazioni rischia necessariamente di produrre un lavoro ritmicamente slegato. C’è però un altro aspetto che merita considerazione e che permette nel complesso di perpetrare l’interesse che il film suscita a un primo sguardo: la factory di “Insettimalvagi”, ovvero il gruppo di giovani videomaker (non professionisti) che ha realizzato questo fan-film, ha alle spalle un progetto decisamente più ambizioso, intitolato La legione fantasma, un thriller a sfondo storico che il nuovo Indiana Jones riverbera nel titolo e in alcune tematiche.

Appare dunque evidente come il fan-film in questione rappresenti per la factory anche un tentativo di andare alle origini di un precedente e più ambizioso progetto, pagando pegno a una delle sue matrici fondamentali, ma, allo stesso tempo, tentando di creare un possibile punto di contatto fra le due realtà dell’immaginario. Ecco dunque che questo Indiana Jones amatoriale è tanto un sentito omaggio al personaggio spielberghiano, quanto un possibile prolungamento di un universo proprio, e in questa rielaborazione sta il suo maggiore punto di forza, quello che riesce a mitigare la componente inerziale per rendere l’insieme tutto sommato virtuoso.

Ed è, in sé, anche una interessante riflessione sul concetto stesso di fan-film, basato sulla riproposizione fedele di un immaginario altrui, ma che in alcuni casi si dimostra anche un interessante tentativo di mediare l’altro da sé con istanze personali. Quando ci si riesce il risultato è meritorio: Indiana Jones e il segreto della legione fantasma ci riesce in parte, ma per questo dimostra di possedere dei meriti.

Il film, realizzato senza scopo di lucro, è visibile gratuitamente in streaming sul sito ufficiale raggiungibile attraverso i link in fondo a questo articolo.

Indiana Jones e il segreto della legione fantasma
Regia, soggetto e sceneggiatura: Luca Baggiarini e Emanuele Contadini (basato sui personaggi di George Lucas e Steven Spielberg)
Origine: Italia, 2009
Durata: 27’

Sito ufficiale
Il blog di insettimalvagi
Canale YouTube di Insettimalvagi
Indiana Jones Theme (John Williams)

1 commento:

WilsaOblen ha detto...

Ecco un sito eccellente con i migliori film https://tantifilm.page Lo guardo costantemente e non posso dire niente di male, dovresti familiarizzare con esso. Penso che per te sarà un sito adatto in tutti i sensi, ma sta a te decidere e guardare