"C'è chi crede in dio o nel denaro. Io credo nel cinema, nel suo potere. L'ho scoperto da ragazzino, mi ha aiutato a fuggire da una realtà in cui ero infelice. È una delle forme d'arte più alte che l'uomo ha concepito. Credo nel suo futuro."
(John Carpenter)

mercoledì 13 febbraio 2013

Le recensioni del libro su Godzilla

Le recensioni del libro su Godzilla

Con la distribuzione e la promozione ormai in pieno svolgimento, iniziano a fare capolino in rete le recensioni del mio libro Godzilla il re dei mostri: Il sauro radioattivo di Honda e Tsuburaya.

In questo post ne propongo degli stralci, insieme ai link, in modo da regalare ai visitatori del blog uno spaccato quanto più completo possibile dei pareri che il volume è stato in grado di suscitare.

“In ordine cronologico, gli autori passano in rassegna tutti i lungometraggi in cui ha imperversato Godzilla, soffermandosi giustamente sull’evoluzione del personaggio nel corso degli anni. Il distacco critico è obiettivo ma non scende troppo in tecnicismi e non perde di vista la lavorazione dietro ad ogni film.
[...]Grazie alle informazioni contenute nel libro per recuperare i vari film, il neofita si ritrova per le mani un’ottima guida alla visione.”
Manuel Uberti, AsianFeast.org

“Trattasi di uno studio analitico del fenomeno Gojira [...] che gli appassionati del genere - ma anche i cinefili senza paraocchi - non devono perdersi assolutamente.
Trecento e rotte pagine (con diverse foto in b/n) per esplorare i significati reconditi e manifesti di una saga inaugurata nel 1954 dal film di Ishiro Honda, e da lì pressoché infinita. […] Un libro assolutamente da consigliare.”
Mario Bonanno, SoloLibri.net


A queste va aggiunto l'articolo di Simona Bonanni per Horror.it, che non è propriamente una recensione, quanto un pezzo di presentazione dell'opera, scritto poco prima dell'uscita:

“La triade Di Giorgio – Gigante – Lupi ci propone in questo volume un’analisi di tutte le pellicole “godzilliane” tra il 1954 e il 2004, approfondendone il contesto socio-politico e simbolico, senza tralasciare i dovuti approfondimenti sui suoi creatori, toccando il tema delle avventure televisive del personaggio e completando il tutto con un’analisi sui costumi della gigantesca creatura. Il libro è inoltre corredato da una imperdibile galleria fotografica.
[...]In un panorama di saggi che si ripetono fino all’ossessione, promette di essere una lettura interessante ed inconsueta.”
L'articolo completo


Mi permetto di concludere la carrellata con un parere postato da un utente di Fantaclassici, il forum di cui sono amministratore. E' chiaro, giocando in casa ho vita facile, ma il rimando non vuole essere autoreferenziale, ma soltanto finalizzato a tributare un ringraziamento a parole che mi hanno profondamente commosso – oltre al fatto che, con la sua opinione, King Ghidorah (questo il nickname dell'utente) dimostra di aver capito perfettamente lo scopo del volume:

“Con riferimento alla prima parte, l’elemento distintivo è sicuramente l’approccio culturale. Non si è di fronte ad un mero snocciolare di fatti, date o curiosità. Si ‘entra’ nella storia, cercando di cogliere quelle peculiarità della cultura giapponese che sono la chiave di lettura necessaria per comprendere perché il mito è tale. Per comprendere insomma che dietro l’inspiegabile fortuna di una tuta di gomma ci sono elementi che ci hanno affascinato inconsapevolmente e che finalmente adesso possono essere inquadrati ad un livello più adulto.
[...]La parte dedicata ai film è originale quanto l’altra. Al di là del fatto che rispetto a testi precedenti si trovano le pellicole della saga Millennium, qui siamo di fronte a vere e proprie recensioni autoriali e non a semplici schede informative più o meno approfondite. Questo trattamento di solito lo abbiamo visto riservato al capostipite del 1954 mentre qui è declinato su 29 film.
[...]Elemento trasversale a tutta l’opera è la quantità incredibile di notizie e curiosità che però non sono mai gettati lì alla ‘nerd-way’. Personalmente, pur non essendo un neofita del genere, ho appreso un’incredibile quantità di cose.”

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