D’altronde la posizione strategica a fine agosto fa della Mostra un interessante punto di osservazione sul cinema a venire e per questo anche stavolta l’attesa è tanta: si apre l’era Muller II, con il direttore cinefilo e amante dell’Asia che, apparentemente, per l’inizio del suo secondo mandato sembra aver prediletto un profilo più basso, meno glamour e caratterizzato da una cinefilia più pura. Saranno amareggiato politici e telegiornalisti, ma il pensiero di poter assistere ai nuovi lavori di Katryn Bigelow, Jonathan Demme, Amir Naderi, Mamoru Oshii,Barbet Schroeder, Claire Denis, il già citato Miyazaki, il grandissimo José Mojica Marins, il kaiju eiga Girara no gyakushû: Tôya-ko Samitto kikiippatsu (sequel del cult Odissea sulla Terra, del 1967), solo per citarne alcuni, è già di per sé corroborante.
Se a questo va aggiunta anche la retrospettiva “Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946-1975)”, curata da Tatti Sanguineti e Sergio Toffetti, che permetterà di rivedere su grande schermo alcune perle del cinema italiano, da Fellini a Giulio Questi, il menù diventa ancora più ricco. Con la speranza, ovviamente, di affiancare a questi recuperi e ritorni anche qualche altra nuova, esaltante, scoperta.
3 commenti:
Attendo tue news!!!
Goditi la trasferta, beato te-- Io attendo soprattutto il ritorno della Bigalow, Demme e Aronofsky.
Non vado da anni a Venezia, ma la ricordo come un'esperienza davvero formativa... se si sopravvive alla confusione!
Buon lavoro.
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