Vorrei cantare insieme a
voi... la storia dietro il video!
Buon Anno a tutti, per
iniziare. Siamo a metà Gennaio, e il lungo periodo delle Feste
natalizie, ormai archiviato, è stato celebrato qui sul Nido, come da
prassi, “appendendo” nello spazio delle Visioni dalla Rete lo
spot anni Ottanta della Coca-Cola, con il celeberrimo brano Vorrei
cantare insieme a voi... in magica armonia...
E' un rito che ripeto
praticamente ogni anno, fin dal 2009 (praticamente da quando esiste Visioni dalla Rete) e al quale avevo già dedicato uno scritto: nella
circostanza, anzi, mi interrogavo sull'origine dello spot... che dopo
le opportune ricerche ha finalmente una storia che merita di essere
raccontata.
Intanto iniziamo con un
po' di date: lo spot sembra essere andato in onda in Italia ogni anno a partire
dal 1983, fino al 1991 (stando a Tecatà e alle note alle versioni caricate su Dailymotion), con una parziale riproposizione nel 2011 in una campagna
commemorativa realizzata per i 125 anni del marchio Coca-Cola (qui la
fonte è Wikipedia). La lunghezza dell'arco temporale che copre
praticamente tutto il decennio degli Ottanta, giustifica naturalmente
la natura “cult” dello spot che è diventato un po' il simbolo
dell'arrivo delle Feste (praticamente come fare l'albero o il
presepe) e che rinsalda la tradizione “natalizia” della bevanda
americana – scrivevo l'altra volta che il marchio è stato
fondamentale anche per fissare in maniera definitiva nell'immaginario
globale l'iconografia del Babbo Natale vestito di rosso e bianco.
L'origine di tutto va
rintracciata nel 1971, il 18 Gennaio per l'esattezza, quando Bill
Backer, creativo della Coca-Cola per conto dell'agenzia McCannErickson, era in viaggio per Londra, per creare un brano da usare in
due nuovi spot della bevanda, che sarebbero stati cantati dal
popolare (per l'epoca in particolare) gruppo dei New Seekers. Durante un atterraggio
in Irlanda, per la nebbia, Backer notò un gruppo di persone chiacchierare divertite bevendo Coca-Cola, un'immagine decisamente in contrasto con il nervosismo che serpeggiava fra i passeggeri molto seccati dalla sosta inattesa. La bevanda, insomma, sembrava evocare quasi un potere “pacificatore” e “socializzante”, e questo offrì a Backer lo spunto per
quello che sarebbe diventato il brano I'd Like to Buy the World a
Coke. L'idea, in fondo, era molto semplice: se la Cola ha una simile capacità di spingere la gente all'allegria e alla socializzazione, vorrei comprare una bottiglia per tutti gli abitanti del mondo, in modo che siano felici. Il brano, sviluppato con i compositori Roger Cook e
Roger Greenaway, venne inciso come previsto da New Seekers e usato
nello spot oggi noto come “Hilltop” perché ambientato su
una collina, dove ragazzi di varia etnia cantano uniti nell'ideale
condivisione di una positività senza confini. La forza della Cola,
dopotutto, poggia anche su una capacità di ragionare in senso
mitico, proponendosi come baluardo dell'americanità, intesa
come la tendenza degli States – soprattutto nel periodo della
Guerra Fredda – a ergersi quale nazione buona e sempre pronta
a inneggiare alla pace.
L'atmosfera del video
risente chiaramente delle influenze hippy dell'epoca, nella sua
unione di un'estetica che predica un ideale ritorno alla natura,
unita a un furbo messaggio commerciale (curiosità: il video è stato
girato in Italia, nel Lazio per la precisione, da Roberto Malenotti
dopo che l'Irlanda si era rivelata impraticabile per il maltempo - la fonte è Coloribus.
Alla fine il budget si rivelò altissimo, circa 250.000 dollari. La
diffusione in America iniziò nel Luglio 1971).
Il brano, amato subito
dal pubblico, ha poi avuto anche una sua vita autonoma, con il titolo
cambiato in I'd Like To Teach the World to Sing (In Perfect
Harmony). Essendo i New Seekers impegnati, la prima incisione fu
degli Hillside Singers (i cantanti della collina, per creare l'ovvio
riferimento allo spot). La versione dei Seekers arrivò poco dopo, ecco la cover del 45 giri:
La versione natalizia che
conosciamo è da considerarsi una variazione sul tema, pensata
appositamente per le Feste e, stando alle fonti circolanti in rete,
diffusa a partire dal 1978.
Nei cinque anni che la
separano dalla versione italiana però... qualcosa si perde: il
messaggio pacificatore dei due spot originali si manifesta infatti
attraverso una scelta di cast multietnica, che inneggia dunque
all'abbattimento delle barriere. C'è l'insieme delle persone che,
riunite, cantano (“insieme a voi...”)
e la regia apre su una serie di primi piani, scelti fra i presenti. Nella versione americana del Christmas Hilltop (così è chiamato lo spot natalizio) si parte con una
ragazza di chiara etnia caucasica e, attraverso alcune dissolvenze
incrociate, si passa prima a una ragazza orientale e poi a un ragazzo
nero. Nell'edizione italiana questi ultimi due volti sono tagliati.
In parte il taglio è giustificato dalla minore durata del filmato, che “accorcia” tutte le inquadrature (e persino la musica, che parte direttamente dal cantato senza l'incipit sonoro): lo spot americano dura infatti 50 secondi, contro i 30 della versione italiana. Però è difficile togliersi dalla testa che la scelta di eliminare i due volti sia dovuta a qualcosa in più. E' infatti possibile che chi ha curato l'edizione italiana abbia ritenuto troppo “estreme” per il pacato pubblico nostrano le fattezze non caucasiche degli ultimi due giovani – un chiaro sintomo di quanto il multiculturalismo nel nostro paese sia un valore poco radicato e sempre guardato con sospetto, se non addirittura con timore.
Una nota stonata che
finisce per ridimensionare il messaggio di fratellanza universale
veicolato nello spot fin dalla sua creazione. Resta il piacere
nostalgico del filmato, la sua capacità di evocare l'aria di
Natale, complice la prolungata esposizione sui nostri teleschermi
e la forza trascinante di un brano che, anche nella nostra lingua, è
davvero difficile non accompagnare con il canto appena iniziano a
risuonare le prime note.
La storia, comunque, non è finita: lo spot ottiene, come sappiamo, un grande successo in Italia, al punto che, nel 1986, viene prodotto il disco. Per l'occasione il testo viene modificato rispetto a quello sentito in televisione, perdendo i riferimenti alla bevanda, esattamente come era avvenuto con la versione discografica americana. Nasce così Come vorrei un mondo che cantasse insieme a me. Il gruppo cantante è accreditato come Coro Coro, mentre il nuovo arrangiamento, la produzione e la realizzazione sono di Oscar Prudente. Il brano esce sia su 33 giri, nell'antologia E le stelle stanno a cantare, che su 45 giri, entrambi distribuiti dalla CGD Messaggerie Musicali Spa. Quella riportata qui sotto è proprio la cover del 45 giri che, sul retro, riporta in piccolo e fra parentesi anche il titolo originale I'd Like to Teach the World to Sing.
Il
viaggio si conclude, ancora una volta, in America: lo spot originale
è infatti considerato un classico dei commercial statunitensi e così, nel 1990, la Coca-Cola lo ha celebrato con un vero e proprio seguito, intitolato Reunion, dove il cast originale torna a cantare il brano insieme ai figli (viene intonata anche la nuova canzone Can't Beat the Real Thing, usata nello stesso anno nelle campagne principali):
La storia, comunque, non è finita: lo spot ottiene, come sappiamo, un grande successo in Italia, al punto che, nel 1986, viene prodotto il disco. Per l'occasione il testo viene modificato rispetto a quello sentito in televisione, perdendo i riferimenti alla bevanda, esattamente come era avvenuto con la versione discografica americana. Nasce così Come vorrei un mondo che cantasse insieme a me. Il gruppo cantante è accreditato come Coro Coro, mentre il nuovo arrangiamento, la produzione e la realizzazione sono di Oscar Prudente. Il brano esce sia su 33 giri, nell'antologia E le stelle stanno a cantare, che su 45 giri, entrambi distribuiti dalla CGD Messaggerie Musicali Spa. Quella riportata qui sotto è proprio la cover del 45 giri che, sul retro, riporta in piccolo e fra parentesi anche il titolo originale I'd Like to Teach the World to Sing.
Il nuovo testo italiano è di Cristiano Minellono. Da
notare che sul forum di Zap Zap TV, dell'associazione culturale
TV-Pedia, il testo della versione televisiva “natalizia” è
attribuito invece a Gerry Scotti.
(Un ringraziamento particolare va a Alessandro Montosi per le informazioni fornite).
1 commento:
Ciao, grazie per avermi citato nell'articolo facendo riferimento a Tecatà (che dopo 10 anni è tornato a chiamarsi "Spot 80"). Ti segnalo che sul canale YT e sulla mia pagina FB ho pubblicato l'altro giorno un nuovo video in cui ho approfondito la storia dello spot, con alcune scoperte in più rispetto a quello che si sapeva finora. Sei stato anche citato tra le fonti in descrizione :-) Ecco il link al video: https://fb.watch/hlJG5-ZOM1/
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