Star Wars: la trilogia di
Thrawn
L'arrivo del settimo
Episodio di Star Wars nelle sale cinematografiche è previsto
fra un mesetto e, per ingannare l'attesa, riscopriamo quello che,
fino a pochi anni fa era considerato il seguito ufficiale delle
avventure di Luke Skywalker e soci: la trilogia di romanzi scritta da
Timothy Zahn nei primissimi anni Novanta, e composta da L'erede
dell'Impero (1991), Sfida alla Nuova Repubblica (1992) e
L'ultima missione (1994). Pubblicati quando la saga
cinematografica attraversava un periodo di appannamento – i prequel
non erano ancora nell'aria e l'onda lunga del successo ottenuto dalla
Trilogia Classica era ormai esaurita – i romanzi fornirono
all'epoca un rinnovato slancio all'avventura lucasiana, piazzandosi
in testa alla classifica dei best-seller e permettendo l'autentico
fiorire di quello che con il tempo sarebbe stato conosciuto come
l'Universo Espanso di Star Wars: un ricchissimo corpus di
storie che, tra romanzi, fumetti, videogame e tanto altro, ampliavano
la storyline della galassia lontana lontana, pur non essendo create o
supervisionate direttamente da George Lucas (con il recente passaggio
alla Disney, queste storie sono state collocate al di fuori della
continuity ufficiale, azzerata per ripartire dai soli film e dalla
serie animata Star Wars: The Clone Wars). Il successo
dell'Universo Espanso fu comunque tale che alcune sue trovate furono
effettivamente “canonizzate” all'interno dei prequel e della già
citata serie di Clone Wars.
La storia si ambienta
cinque anni dopo Il ritorno dello Jedi e vede la Nuova
Repubblica messa in piedi dagli ex ribelli Leia Organa, Han Solo e
Luke Skywalker alle prese con la difficile ricostruzione della
galassia. Dai territori più remoti però, un nuovo nemico sta
raccogliendo attorno a sé i resti del defunto Impero Galattico. È
il Grand'Ammiraglio Thrawn, finissimo stratega, forte di alcuni
importanti assi nella manica: in primis gli ysalamiri, animali in
grado di inibire l'uso della Forza; poi Joruus C'Baoth, un Jedi
Oscuro già asservito all'Imperatore; e infine una tecnologia che,
fra apparati di clonazione ritrovati fra i cimeli dell'Imperatore e
le navi della grandiosa flotta Katana (recuperate dopo essere state
considerate disperse), rischiano di scatenare una nuova Guerra dei
Cloni. Nella vicenda intervengono molti altri personaggi, fra i quali
vale la pena segnalare quantomeno Mara Jade, ex braccio destro del
defunto Imperatore, ora riciclatasi come contrabbandiere, il cui
scopo è eliminare Luke Skywalker.
Appena quarantenne
all'epoca del primo romanzo, Timothy Zahn aveva alle spalle già un
premio Hugo e una certa nomea nell'ambito della fantascienza
letteraria: il suo stile si dimostra immediatamente lineare e
versatile quel tanto che basta da ricreare molto bene le interazioni
fra i personaggi già noti al pubblico dei tre film sino a quel
momento prodotti (Guerre stellari, L'impero colpisce ancora
e Il ritorno dello Jedi). Han Solo, Luke Skywalker, i droidi
C3-PO e R2-D2, Lando Calrissian e i vari personaggi già visti sul
grande schermo rivivono fra le pagine dei tre romanzi con incredibile
naturalezza e ognuno agisce in modo significativo per la progressione
del racconto, senza limitarsi al ruolo di semplice comparsa, dando
un'idea di grande compattezza al tutto: il solo personaggio di Leia
Organa è caricato di un'inedita qualità ansiogena e malinconica,
motivata dalla dolce attesa di due gemelli e dal rapporto per lei
nuovo con la Forza (conseguente la sua scoperta, nel Ritorno dello
Jedi, di essere la sorella di Luke Skywalker).
Più della familiarità
del noto, però, il lavoro di Zahn colpisce per le molti innovazioni
apportate al canone: totalmente privo di evidenti timori reverenziali
verso la materia, l'autore americano schiva perfettamente la trappola
della nostalgia spicciola e l'effetto fan-fiction, evitando di
rimestare nel già fatto per aggiungere invece elementi nuovi. La
prospettiva è razionalista, l'inibizione della Forza permette
infatti allo scrittore di sfumare la componente più mistica per
concentrarsi su un gioco di strategie che ha nell'infallibile intuito
di Thrawn uno dei suoi elementi più affascinanti – il rapporto fra
il Grand'Ammiraglio e il suo secondo, il Capitano Pellaeon, ricorda
molto quello fra Sherlock Holmes e il dottor Watson.
La triangolazione fra la
familiarità garantita dai “vecchi” personaggi e le novità
apportate dai nuovi arrivati è tenuta insieme da un'attenta
conoscenza degli elementi sino a quel momento noti nella mitologia di
Star Wars: l'autore azzarda spunti interessanti partendo da
particolari secondari delle pellicole cinematografiche per creare un
affresco particolarmente avvincente. Dove inoltre Zahn si dimostra
eccellente profeta è nella descrizione delle dinamiche politiche
interne alla Nuova Repubblica, con i giochi di potere e le varie
difficoltà nel tenere insieme i pezzi del nuovo ordine, che
anticipano quanto lo stesso Lucas mostrerà nei tre prequel prodotti
a cavallo del nuovo secolo (Episodio I: La minaccia fantasma,
Episodio II: L'attacco dei cloni e Episodio III: La
vendetta dei Sith). Zahn, insomma, dimostra davvero di aver
compreso a fondo le potenzialità insite in un universo che può
modularsi contemporaneamente attraverso la fantascienza, l'avventura
di ribaldi contrabbandieri, il mistery, il fantasy con poteri fuori
dalla sfera dell'ordinario e il thriller politico, rinnovando la sua
forza di grande contenitore di storie.
La trilogia è ancora
oggi molto amata dagli appassionati, che non a caso hanno per anni
invocato una trasposizione cinematografica. L'ottimo lavoro di Zahn,
però, funziona bene sulla carta, ma pensato in una prospettiva
cinematografica denota alcuni limiti: molto dialogato e cerebrale
nella guerra di logoramento fra Repubblica e Impero, il plot non
indugia in molte scene spettacolari, indispensabili in un'eventuale
controparte filmica. Si tratta, insomma, di un lavoro in tutto e per
tutto letterario, che sfrutta appieno le potenzialità del mezzo, ma
che difficilmente riuscirebbe a “uscire” dalla pagina scritta. Di
certo, la prospettiva di vedere eventualmente sullo schermo un
personaggio straordinario come il Grand'Ammiraglio Thrawn è di
quelle che generano un comprensibile entusiasmo ed è un vero peccato
che Disney non abbia preso in considerazione l'idea di recuperarlo in
qualche modo nel nuovo canone.
Pubblicati in Italia da
Sperling & Kupfer a poca distanza dall'uscita americana, i tre
romanzi sono stati più di recente riproposti (con una nuova
traduzione) da Multiplayer.it, con una veste grafica che rinuncia
alle suggestive cover vintage di Tom Jung, ma propone L'erede
dell'Impero in un'ottima edizione commemorativa, con tanto di
note dello stesso Zahn. L'autore spiega così le scelte fatte e
contestualizza i vari passaggi anche alla luce dei successivi
sviluppi della saga cinematografica. Che la si consideri o meno in
continuity, è una lettura che i fan della saga stellare non
dovrebbero mancare.
3 commenti:
ero venuto (dopo tanta assenza ) a leggere la tua recensione su Episodio VII di Star Wars
Mi accontento di questo post molto interessante, per me che con il nuovo film, m'è presa la malattia e la curiosità per l'universo espanso.
Saluti Massy (Nex)
Grazie Massy, saluti e buon anno a te, non ci saranno recensioni del Risveglio della Forza. A presto :)
Recensione di "Il Risveglio Della Forza": dopo aver visto il VII film, non trovando più i miei vecchi libri di Timothy Zahn, li ho ricomprati.
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